Il luogo dei sogni

Il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle

Il Comune di Capalbio rende omaggio all’opera di Niki de Saint Phalle con una mostra curata da Lucia Pesapane.

Grazie alle testimonianze di amici e collaboratori, che con l’artista hanno dato vita al Giardino dei Tarocchi, l’esposizione racconta l’attualità del messaggio femminista, ambientalista, avanguardista che ci ha lasciato in dono. Più di 100 opere, tra sculture, disegni, video, fotografie comprese tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta, alcune delle quali inedite e mai presentate al pubblico. La generosità dei collezionisti con la collaborazione della Fondazione Il Giardino dei Tarocchi, The Niki Charitable Art Foundation e Fondazione Capalbio hanno finalmente reso possibile questo importante progetto.

Il Giardino dei Tarocchi, splendido parco artistico situato in località Garavicchio nel Comune di Capalbio, è il risultato di una vita intera dedicata da Niki de Saint Phalle all’arte e la prova che i sogni possono diventare realtà, anche se si è donna, artista, imprenditrice e unica finanziatrice di una tale opera.

Il Giardino è la manifestazione di un microcosmo capace di rivelare le immagini archetipali più profonde e segrete del nostro inconscio. Per il visitatore che ne varca il muro perimetrale, il quale simbolicamente separa il mondo reale da quello immaginario, si apre un viaggio iniziatico che lo conduce a combattere draghi e diavoli e a imbattersi in regine e profeti per incontrare alla fine l’Angelo della Temperanza

Il Giardino dei Tarocchi è un luogo dove la vita è scandita dal ritmo del sole e della luna, e dalla volontà di condivisione. Questo percorso artistico, che si traduce in un vero e proprio agire politico, è attuale, in una realtà dove i concetti di reclusione e solitudine minano le basi di una società che l’artista desiderava  basata sul senso di partecipazione.

Niki condivide, valorizza e incoraggia i collaboratori a creare con lei in nome di un progetto collettivo dove protagonista assoluta è l’Arte. Già negli anni Ottanta mise in atto la sua ricerca per vivere una realtà compassionevole, empatica e ricca di valori. A partire dagli anni Cinquanta difese i diritti civili degli afro-americani. Negli anni Novanta fu forte la sua critica nei confronti del vecchio Continente, che promulgava una ascesa pericolosa del conservatorismo, in favore della sua idea d’Europa: unita e progressista. “Sogno di abitare in uno spazio senza frontiere”- ha sempre dichiarato. Le sue riflessioni riguardo alle questioni ecologiche e al cambiamento climatico diventarono sempre più urgenti, soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Alla luce di questi impegni, Niki avrebbe certamente considerato la crisi che stiamo affrontando cruciale per creare qualcosa di nuovo. Profondamente convinta della capacità umana di innovazione e reinvenzione avrebbe probabilmente interpretato questo tempo come un momento di presa di coscienza che può aprire una via contro l’arroganza e l’aggressività del sistema politico, economico e finanziario. 

La mostra si svolge in due luoghi espositivi: ognuno di questi ha una sua anima specifica. A Palazzo Collacchioni, si ripercorre la storia del Giardino dei Tarocchi, dalla fine degli anni Settanta ad oggi: foto, video, sculture e collages. Nella Galleria Il Frantoio vengono esposti alcuni lavori storici, tra cui gli assemblages degli anni ’60, maquettes in creta cruda preliminari alla realizzazione del Giardino, suo capolavoro finale, e inediti video di archivio. 

In questa sede le scelte curatoriali hanno privilegiato l’analisi del linguaggio simbolico dell’artista soffermandosi sull’interpretazione delle carte dei Tarocchi. Sono inoltre esposte sculture delle carte, accompagnate da litografie, disegni e citazioni. Da molti anni Lucia Pesapane ha curato retrospettive su Niki de Saint Phalle, da quella organizzata al Grand Palais a Parigi nel 2014, a quella al Guggenheim Museum di Bilbao e al The National Art Center di Tokyo.

“Il Giardino dei Tarocchi era il mio sposo, il mio amore, era tutto per me. Nessun sacrificio era troppo grande per lui”.

Nanas, madri, dee: le donne di Niki de Saint Phalle

“Molto presto capii che erano gli uomini a detenere il potere, ma quel potere lo volevo anche io. Avrei rubato loro quel fuoco. Non avrei accettato i limiti imposti alla mia vita solo perchè ero una donna. No, sarei entrata anche io nel mondo degli uomini, che mi sembrava essere avventuroso, misterioso ed eccitante”.

Niki de Saint Phalle a Capalbio

“Il Giardino dei Tarocchi non è il mio giardino, ma appartiene a tutti coloro che mi hanno aiutata a completarlo. Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi. Come in tutte le fiabe, lungo il cammino della ricerca del tesoro, mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi e nell’Angelo della Temperanza”.

Il Giardino dei Tarocchi: tra immaginario simbolico e mitologia personale

Se la vita è come un gioco di carte, noi siamo nati senza conoscerne le regole e dobbiamo dunque accontentarci di quello che abbiamo in mano e fare il nostro gioco. I Tarocchi mi hanno permesso di capire meglio il mondo spirituale e i problemi della vita; ho consapevolezza delle difficoltà che si devono superare per passare alla prova seguente e trovare alla fine del gioco la pace interiore ed il giardino del paradiso”.

Luogo dei sogni – Il Giardino dei Tarocchi 

Una mostra diffusa sul territorio del Comune di Capalbio, muovendosi da due luoghi nel borgo antico, si giunge al Giardino dei Tarocchi, la sua opera più significativa. Il progetto allestitivo richiama l’universo rotondo, morbido e colorato dell’artista e si ispira a un concetto a lei caro: “Mi piace ciò che è rotondo, curve, londulazione, il mondo è un seno. Non mi piace langolo retto…”.

Sono state appositamente ideate particolari strutture in legno dalle forme sinuose, modellate con una macchina laser e dipinte con i colori preferiti dell’artista, che ospitano le opere.

Tramite il Giardino dei Tarocchi, per la simbiosi raggiunta con questo lembo di terra – scrive Maria Concetta Monaci, Presidente di Fondazione Capalbio – Niki racconta e svela una terra che l’ha accolta e amata. Quando realizzò una mano aperta sulla testa della carta del Mago per nascondere la vista in lontananza della contestata centrale nucleare di Montalto di Castro, dimostrò di condividere i principi degli ambientalisti riconoscendosi nelle loro battaglie. È in questa perfetta simbiosi tra territorio e artista che Fondazione Capalbio, vuole fornire un elemento che possa essere riconosciuto, non solo per il litorale e il ricco entrotroterra, ma anche per i suoi contenuti culturali. Il parco di sculture di Niki de Saint Phalle, considerato una delle maggiori espressioni dell’arte ambientale, si inserisce perfettamente nel territorio, che si nutre a sua volta dei messaggi di pace, di speranza, di gioia dell’artista.

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