Amo scrivere!

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Mi domandate dunque perche’ ami scrivere.
Il rispetto che ho per voi, mi autorizza ad esprimermi con sincerità:

io non amo scrivere.

Parlare d’amore non è roba da poco. Con la crisi che c’è, poi.
Lo spread oscillante e l’Euro debole lasciano senza vita l’amore;
io, donna e freelance, non posso amare.

Quelli di noi, che hanno una certa età sentimentale lo sanno:
l’amore può, qualcosa e fino a un certo punto.
Il resto sono fandonie, caramelline al miele;
pinzillacchere, che ballano la quadriglia con le quisquilie.

Torniamo alla vostra richiesta.
Il punto non è l’amore,
il punto è perché io ami scrivere.

Ammettiamo per ipotesi
(e se qui fossimo in un teorema algebrico ci sentiremmo a casa)
che faccia outing sull’ amore per la scrittura di cui dissertiamo,
cosa comporterebbe questo?

L’amore,
primavera del cuore, dei sensi, della testa
e delle mani, nel nostro caso.

Potrei dirvi che amo scrivere perché quando scrivo mi sento come Linus quando stringe la sua coperta, o come un giapponese romantico durante lo spettacolo dei ciliegi in fiore;

perché quando scrivo c’è aderenza con l’adeguatezza, consumata familiarità,
e le rughe del sorriso, si avvicendano sul volto con le rughe del pianto;

a volte, quello che scrivo risulta espressione di genialità, altre, di stoltezza, più o meno marcata, sempre, per qualche misteriosa combinazione, mi ritrovo a frequentare,
nelle parole che metto in fila, sia i geni che gli stolti.

Questo mi fa sentire decisamente meno sola.

Vi direi che amo scrivere perché è bello scrivere.
E la bellezza è capace di creare arte.

Potrei dirvi che amo scrivere perchè scrivendo, prima che fugga via, lasciando il palco alla fantasia, si incontra almeno una verità.

Vi direi che amo scrivere perché trovo sia un’azione elegante, mai sbracata, e tremendamente vitale, perché quando scrivo l’ingombrante Io scompare, e resta l’empatia con i lettori, e la potenza della parola.

Potrei dirvi che amo scrivere perché nella scrittura convergono tutte le forze della vita:
l’amicizia, i tradimenti, la gioia, la disperazione, il decoro dei comportamenti,

l’amore

Vi direi che amo scrivere perché la scrittura è un viaggio e mi dà pace, lo spirito di questo viaggio;
in quanto spirito, gira voce vivrà in eterno.
Si impossesserà del tempo.

A proposito di tempo, perché spreco così il vostro?
Non siate in collera con me per la spietata franchezza:
se c’è qualcosa, che reputo non realizzabile, quello è l’amore.

Facciamocene una ragione:
non posso permettermi di amare.

Fosse solo, o soprattutto, amare scrivere.

(Dicembre 2011)
all rights reserved Alessia Luongo Di Giacomo

N.D.R: Se state cercando spunti in rete, per creare il vostro pezzo sul perché amiate scrivere, per la prova di ammissione ai corsi di scrittura in Rai, NON copiate questa mia riflessione sul perché ami scrivere: l’ho buttata giù in occasione delle selezioni per lo stesso corso;
grazie a questo pezzo, sono stata ammessa e ho conseguito il diploma.
Non credo copiare sarebbe un buon inizio, concordate con me?😃

4 risposte a Amo scrivere!

  1. Cornetta Maria ha detto:

    Amo scrivere per narcisismo, per rileggere quanto sono sono brava, buona e intelligente o semplicemente sfortunata…Come accade, inizialmente, a tutti gli scrittori. E’ solo il punto di partenza per un viaggio più impegnativo che comincia con un atto di vanità e prosegue per le strade sconosciute del nostro mondo interiore. Possiamo imbatterci nuovamente nel nostro alter ego, pieno di domande irrisolte e di angosce, magari, o c’è chi cercherà l’altro, rendendosi conto che nella scrittura, l’altro è virtuale. Sì, sono convinta che, alla fine, scrivo solo per illudermi di non essere sola e d’incontrare qualcuno nei miei misteriosi sentieri.

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    • cicaleebiliardino ha detto:

      “Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile”.
      -Fabrizio De Andrè-

      “La parola ferisce. La parola convince. La parola placa.
      Questo per me è il senso dello scrivere”.
      -Ennio Flaiano-

      “Peter crescendo imparò che, siccome la gente non riesce a vedere cosa ti sta passando nel cervello, la cosa migliore per farsi capire è dirglielo. Così cominciò a scrivere”
      -Ian McEwan-

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  2. Andrea Campati ha detto:

    io l’ho letto per fare lo stesso concorso tuo e non lo copierò prenderò solo qualche spunto però mai faccio copiatura di un testo

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    • cicaleebiliardino ha detto:

      Grazie per la tua onestà Andrea,
      non è da tutti.
      Grazie anche per il voler prendere degli spunti da questo scritto, mi lusinga.
      In bocca al lupo per la selezione allora!
      Mi auguro tu riesca a partecipare al corso.
      È un’esperienza intellettualmente molto stimolante.

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