Idee e incontri: MDW 2018

Creare, cogliere opportunità, confrontare idee, fotografare, stupirsi.

Milano fa. Milano non parla.

Dal Salone a Rho, con i suoi espositori ufficiali, al Fuori Salone, per quasi una settimana Milano è stata più calda che mai. I mobili hanno a che fare con l’abitare, necessità primaria: abitare è vivere, e Milano vuole vivere alla grande, tra ricerca e innovazione, unendo fantasia e pragmatismo.

6 giorni, 434.509 presenze da tutto il mondo. Alberghi strapieni. L’ appuntamento di aprile è sempre più un riferimento a livello mondiale: come potrebbe non essere così? Milano ha infatti grandi studi di designer, riviste, e, fuori città, le “fabbrichette“.

Dove vedere l’installazione più originale, l’oggetto di design più innovativo, lo spazio aperto più interessante? Tanti, gli eccitanti eventi collettivi.

(Video)

Ho scelto di iniziare da Brera, distretto simbolo, attraversata da Corallo: lo storico tram trasformato in un salotto itinerante pieno di velluti.

Eni ha portato all’Orto botanico SmarTown: il giardino accostato a modelli urbani.

Ho proseguito per Piazza Gae Aulenti illuminata da LightHenge, firmata da Stefano Boeri.

ll casello daziario di Porta Venezia è stato lo Studio 54: un tributo a Elio Fiorucci, accanto, il nuovo Rainbow District, dedicato alla libertà di espressione, e Porta Venezia in Design con i palazzi aperti dal Fai. Via della Spiga invece, si è colorata di blu, con un percorso di parole luminose in omaggio a Gillo Dorfles.

gillo

3D Housing 05 in piazza Beccaria, firmata da Massimiliano Locatelli e Cls Architetti, una casa stampata. Al Teatro Gerolamo, uno spettacolo con sculture di vetro firmate da Fabio Novembre, Maarten Baas, Nendo e i Fratelli Campana.

Le 5 vie: da via Cesare Correnti (il gallerista Nicolas Bellavance-Lecompte, ha invitato otto creativi a produrre un pezzo) all’ex ferramenta Meazza per un’ antologica su Nanda Vigo e la personale Panorama di Valentina Cameranesi .

Da Gobbetto in via Carroccio, ho trovato un tappeto di resine.

L’omaggio a Gaetano Pesce, maestro del design italiano, ha portato al centro della discussione una riflessione sui temi dell’uguaglianza e della valorizzazione delle differenze culturali. A Palazzo Litta l’architetto Asif Khan ha firmato l’allestimento del cortile e a Palazzo Turati c’erano gli olandesi con Masterly.

La Design parade iniziata in piazza Castello si è conclusa in piazza Affari.

Al Superstudio più, in via Tortona 27, ancora il celebre designer giapponese Nendo ha mostrato le forme del movimento.

superstudio

Al Megawatt Court, la prima edizione di Asia design pavillon.

Al Superloft – abitazione immaginaria firmata da Giulio Cappellini – pezzi iconici. All’Opificio 31 Norwegian presence: materiali di qualità e senso di comunità. A Lambrate Spazio Donno, progetti di designer italiani e internazionali.

Vicino al distretto Ventura e alla Stazione Centrale, Ventura future, nuovo polo espositivo che offre un progetto di realtà virtuale di Patricia Urquiola e Federico Pepe. A ridosso della stazione, The Diner: un allestimento speciale ispirato all’archetipo del ristorante americano.

Sono stati giorni nei quali tutti si sono felicemente persi nella giungla di cocktail, installazioni e showroom.

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(…)

A NoLo, North of piazzale Loreto, (qui si fa l’occhiolino a Nolita, N.Y.C.) un’ ex fabbrica di panettoni si è trasformata in Alcova: 20 artigiani e designer, hanno indagato i temi dell’ abitare contemporaneo.

Vitra: Robert Stadler ha concepito i mobili per la loro funzione sociale.

Gufram ha creato una discoteca visionaria nel cuore di Milano.

Allo Spazio Krizia, un’installazione di luce e movimento: Horah, una riflessione sul tema della convivialità che prende il nome dalla danza della tradizione israeliana. Carlo Ratti a un passo dal Duomo, ha dato vita a 500 metri quadrati che racchiudevano quattro microcosmi climatici per le quattro stagioni dell’anno. Un gruppo di architetti e designer ha trasformato il Museo Diocesano in un hub creativo.

Garage Italia, l’officina del lusso di Lapo che unisce motori e cucina con Cracco, è diventato luogo d’arte, in collaborazione con la galleria Gagosian.

A Palazzo Serbelloni, in una serra su misura, un allestimento di cristalli Swarovski.

Una selezione di oggetti da collezione in via Cesare Correnti.

Le feste più divertenti? Difficile scegliere, probabilmente, il party tenutosi nella storica autorimessa Garage Traversi e quello di chiusura, in Triennale, sotto il cielo della città meneghina, tra il profumo degli alberi in fiore.

Ph. courtesy:

Felicia Caflanov (che ho stressato con l’articolo 96: “Il ritratto di una persona non può essere esposto senza il suo consenso”) & Ana Maria Chisilita: Salone o meno, amo trascorrere il tempo con lei, camminando per km e km, a suon di riflessioni sussurrate, in giro per la città.

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