Per chi viaggia e per chi non viaggia

L’Albergo Diurno Metropolitano Venezia, situato a Milano, nel cuore della città, in piazza Oberdan, è un gioiello, un tesoro nel sottosuolo;

nato negli anni ’20, realizzato su progetto attribuito all’architetto Piero Portaluppi, per offrire “a chi viaggia e a chi non viaggia” un bagno pubblico dove ristorarsi;image

All’inizio del ‘900 le stanze da bagno non erano in tutte le abitazioni, inoltre solo i ricchi potevano permettersi di viaggiare,
alla luce di questi fatti, notevole importanza assumeva il Diurno;
niente a che vedere, con l’idea comune dei moderni bagni pubblici, piuttosto, era simile ai nostri centri benessere.

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Antiche Spa, e non solo.

Docce, parrucchieri, barbieri, manicure e pedicure, cabine telefoniche, rivendita di biglietti ferroviari, noleggio di ombrelli, lavanderie, sportelli di posta e banca, deposito bagagli, manutenzione di cappelli e altri servizi.image

Ambienti lussuosi: la decorazione, la
pavimentazione e gli arredi erano affidati a grandi nomi ed erano ritenuti esempi del liberty e dell’art decò.image

Questo luogo, che tante storie racchiude in sé, è rimasto abbandonato a lungo, oggi, grazie al FAI ed al Comune di Milano, è sede di un progetto site-specific di arte contemporanea, ed è stata promossa un’opera di revisione, restauro e valorizzazione.image

Anche gli elementi esterni al Diurno sono molto interessanti: la pensilina e le due imponenti colonne, ad esempio.

Di fronte a questo Albergo, si trova inoltre lo Sheraton Diana Majestic, sede, non a caso, dei “Bagni Diana” dove, nel 1842 nasceva la prima piscina esterna d’Italia, aperta inizialmente solo agli uomini.

Bisognerà aspettare la fine del 1800 perchè anche le donne possano usufruirne, e, solo di mattina.

(…)image

Ci troviamo nell’area dell’ex Lazzaretto, in Porta Venezia, già Porta Argentia (nome romano dovuto al colore chiaro della terra), Porta Orientale, fino al 1860, Porta Riconoscenza (in epoca napoleonica),

area di incontro e via di transito anche nel novecento: qui passavano infatti i tram elettrici diretti a Monza.image

Il fascino dei fasti passati, è conservato nei rivestimenti e nelle decorazioni preziose. L’ingresso all’Albergo, un po’nascosto, ne accresce la magia, oltre la polvere del tempo.

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Ogni giorno il FAI cura luoghi speciali come questo, che appartengono al patrimonio storico, artistico e paesaggistico d’Italia.

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INFO:

faidiurno@fondoambioente.it

delegazionefai.milano@fondoambiente.it

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