Per fortuna, gli esami non finiscono mai.
-Analogie e differenze tra carta stampata e Tg: rapporti conflitti e influenza reciproca tra stampa e cinematografia; norme costanti del giornalismo nei diversi comparti e nell’evoluzione del panorama dei media.
Ecco il titolo di uno dei corsi di aggiornamento che seguo in questo periodo per la Formazione Continua dei Giornalisti.
Sede: -Associazione Lombarda Giornalisti
Viale Monte Santo 7. Milano
Quale relazione intercorre tra cinema e giornalismo? La nascita di quest’ultimo ha preceduto il cinema, pensiamo ai racconti di viaggio dell’800, e alla letteratura popolare legata al fumetto; poi, c’è la relazione tra cinema e tv. Quanto diversa era la professione in passato, quando i giornali si facevano col piombo? In aula abbiamo riso, ricordando le battute di alcuni film (in calce troverete alcune di queste e i titoli dei film da cui sono state tratte).
Billy wilder, nel 1951 denuncia la spettacolarizzazione delle notizie per via della radio -la tv, è solo agli inizi- Orson wells gira e interpreta “Quarto potere” film perfetto, per le situazioni che lo rendono esemplare. Il film ha diversi piani di lettura. Ci siamo augurati che, prima o poi, qualcuno faccia un film su Indro Montanelli. “Il” giornalista: ognuno di noi che “gioca con la tastiera” sarebbe orgoglioso di essere ricordato così come è ricordato Montanelli.
Un giornalista dovrebbe descrivere la realtà, purtroppo, non sempre è così.
Analogie e differenze tra giornale e tv.
La prima differenza è la diretta tv che manca invece al giornale. Brutta bestia la diretta. O sai farla o non sai farla. Cos’è la Tele-visione? Visione a distanza di immagini in movimento. Nella tv la manipolazione di un racconto è evidente. Per fare le cose bene, in ogni settore, bisogna innanzitutto conoscere “I Fondamentali”. Pensiamo ad un giocatore, per esempio, mettiamo il caso abbia solo un sinistro molto forte: deve aver un talento straordinario se crede di andare avanti senza “I Fondamentali”. Poi, il tipo di racconto cambia perché nella carta stampata bisogna rispettare le 5 W (WHO? WHAT? WHERE? WHEN? WHY?) inoltre è importante non sbagliare i nomi, per non far perdere credibilità ad una testata.
La tv rende molto grazie alle immagini ma bisogna saperla usare. In un giornale il controllo è più facile: quello che andrà in stampa, lo vedi prima, controlli, in tv no, con la diretta non puoi, un direttore non può controllare, deve fidarsi della professionalità di chi è in video e in redazione.
Oggi è importante l ‘identità; con la concorrenza che c’è bisogna distinguersi. Raccontando la realtà, dicevo. Con i fondamentali e la cura del dettaglio bisogna tornare a fare il nostro mestiere.
Problemi della tv
Tanto per iniziare, a 19 anni puoi permetterti in inquadratura stretta, magari un grandangolo, più tardi no…
La tv è un moltiplicatore di pregi e difetti, bisogna sempre pensare che il racconto deve avere un certo tono e rispettare lo spettatore.
Il giornalista deve avere presente il concetto di testimone e non quello di protagonista, non si dovrebbe mai dimenticare questo, soprattutto in televisione…
Inoltre è innegabile che si sia un pò persa la cura del dettaglio. Non si devono ripetere ad esempio, le stesse parole, invece oggi ognuno fa come gli pare… l ‘informazione è cambiata, chiunque oggi con i social si improvvisa cronista e regista.
“I Fondamentali”, non dimenticate, per sapere come devono muoversi i giornalisti, per essere diversi, emergere dalla massa.
Un aneddoto simpatico:
“Non sposare un giornalista – diceva un’ amica ad un’ altra- quando tu ti alzi, loro vengono a casa a dormire”. Il mio ex ragazzo, pace all’anima sua, saprebbe di cosa parlo… Si è discusso anche di “Pino alla Parete”, ristorante per giornalisti che facevano il turno di notte: quante storie in una storia.
“Occorrerebbe un filtro sulla qualità e sulla verità delle cose. Oggi i falsi, sempre esistiti, sono diventati molto sofisticati; noi possiamo essere la garanzia per cui quello che scriviamo è attendibile, proprio perché sul web ormai si trova di tutto, ci vorrebbe un bollino: in rete, accanto ad ogni redazionale, si dovrebbe trovare questo bollino, garanzia che quel lavoro è stato fatto da un giornalista. Cosa che purtroppo non esiste. L’art. 21 della Costituzione si riferisce alla libertà di parola e c’è spesso un equivoco rispetto a quello che è l’informazione: prendi la notizia, ascolta i protagonisti, rischia in prima persona, quando necessario, infine, documenta e trasferisci la notizia. Questa è informazione. Il resto, gli show, i talk show, sono un’altra cosa.
Noi giornalisti dobbiamo informare chi non sa in modo corretto; gli altri possono avere l’articolo 21 e le loro opinioni, ma l’informazione è un’altra cosa.
I giornalisti hanno il diritto della libertà di informazione e di critica, ovviamente, osservando le leggi e rispettando la verità sostanziale dei fatti. Se un cronista ha una notizia e aspetta tre anni a tirarla fuori, non è più una notizia, è un aneddoto storico”.
Ecco la rosa di alcuni film che raccontano il mondo del giornalismo e alcune relative citazioni.
“Tutti gli uomini del Presidente” (Alan J. Pakula, 1976) -Se poi non è vera (la notizia) dovremo andare tutti a lavorare-, “Salvador” (Oliver Stone, 1986), “Good Night, and Good Luck” (George Clooney, 2005), “Prima Pagina” (Billy Wilder, 1974), “Professione Reporter” (Michelangelo Antonioni, 1975), “Quarto potere ” (Orson Welles, 1941), “Sesso e Potere – Wag The Dog” (Barry Levinson, 1997), “Frost/Nixon” (Ron Howard, 2008), “Benvenuti a Sarajevo” (Michael Winterbottom, 1997), “Fortapàsc” (Marco Risi, 2009), “Sbatti il Mostro in Prima Pagina” (Marco Bellocchio, 1972),“Un anno Vissuto Pericolosamente” (Peter Weir, 1982),Insider – Dietro la Verità (1999), “Zodiac” ( David Fincher, 2007),“State of Play” (Kevin Macdonald, 2009), “Piombo Rovente” (Alexander MacKendrick, 1957), “L’asso nella Manica” (Billy Wilder, 1951) -Ma cosa ti insegnano a quella scuola di giornalismo, i necrologi?- “L’ultima Minaccia” (Richard Brooks, 1952), “La Giusta Distanza” (Carlo Mazzacurati, 2007),“La Signora del Venerdì’” (Howard Hawks, 1940). “Le mani sulla città” (Francesco Rosi, 1963) una bellissima pagina del giornalismo d’inchiesta. Una piaga, quella della speculazione edilizia,“Scoprendo Forrester”(Gus Van Sant, 2000) -Lasciati andare, pesta sui tasti, ascolta la musica della macchina da scrivere-, “Cambio marito” (Ted Kotcheff, 1987) -Lei sta con un giornalista? Che gentaglia-, “Talk radio” (Oliver Stone, 1988), “Dentro la notizia” (James L. Brooks, 1987), “I tre giorni del condor” (S.Pollack, 1975), “Quinto potere”(S. Lumet, 1976) – Sono incazzato nero e tutto questo non lo acceterò più- film che denuncia lo strapotere dei Media, “Muro di gomma”(Marco Risi, 1991).