Sono felicissima.
La felicita è anche una scelta, quindi, ho deciso di essere felice.
Felice come Tom quando afferra Jerry (anche se poi gli sfugge), come un cervo in amore (mentre scrivo emetto infatti un verso simile al bramito), come un bimbo la mattina dopo la caduta di un dentino.
Il mio segno zodiacale, ormai lo sapete, è Bilancia, il mio ascendente è Bilancia: segno d’Aria;
secondo gli esperti di astrologia, i nati sotto questo segno sono accompagnati dal senso del bello per tutta la vita, amano eleganza, armonia e sobrietà, ciò, accostato ad una natura quale è la mia, nel tempo ha mandato in tilt diverse persone: il famoso innominato quanto evocato ex, per esempio.
(Recitiamo un Requiem aeternam e continuiamo).
Molto spesso chi ha l’abitudine di giudicare e la necessità di incasellare le persone in categorie stabilite, tende a credere io sia amante del lusso e dei preziosi, e in quanto esteta, sia succube della mera vanità.
Niente di più sbagliato.
In realtà, la mia è un’altra essenza.
Certo che mi piace la magnificenza, certo che mi piacciono le comodità, certo che non disdegno i diamanti (a patto che siano etici) ma se vuoi farmi davvero felice, fornendomi ulteriori strumenti per scegliere questa benedetta felicità, rendendo allegra la mia anima e anche l’ultimo dei miei capelli, sappi che è altro a rapirmi: uno sguardo, un gesto, il silenzio, una parola, mi conquistano e… pochi oggetti.
Gli oggetti ‘portatori di storie’.
Lo sanno bene gli astrologi, anche questo sanno: la Bilancia ha bisogno di riferimenti forti, legami importanti.
Lo sa bene pure un Uomo.
Segno di fuoco.
A contatto con l’Aria nel nostro caso.
– Scusate un attimo, ho l’obbligo di chiarire con i familiari/amici che leggono questo pezzo: contenete l’entusiasmo, non sto parlando del “mio” Uomo, al momento costui vaga nello spazio, segue diverse vie, è sicuro una lo conduca a me, la qual cosa mi fa credere sia alquanto rincitrullito, il che mi porta a ritenere lui non possa essere “quello giusto” – devo smetterla di pensare tanto.
Sono #singlesupersingle.
L’Uomo del quale scrivo, uno come ce ne son pochi in giro, non sarà mai il mio Uomo, (mai dire mai? No, in questo caso mai è mai) nessuno di noi due nella quotidianità si arrende con facilità ma entrambi conosciamo i limiti del nostro essere umani, ad ogni modo, non sarà il mio compagno, e non è importante raccontare la causa di questo fatto.
Ciò che ha importanza è quel che segue: quest’uomo che stimo, mi ha fatto un regalo.
Mi ha regalato “LA” Sedia.
Un regalo di compleanno in ritardo, un regalo di Natale in anticipo…
dunque, era un po’ di tempo che cercavo “LA” Sedia.
La sedia giusta, dalla quale pungolare l’ispirazione, persuadendola a farmi visita mentre creo.
La sedia che mi avrebbe permesso di stare bene, tanto bene da scrivere storie credibili ed incredibili.
Come spesso accade, se cerchi una cosa con troppa insistenza, ci sono diverse probabilità che tu non trovi nulla di valido.
Infatti, nessuna sedia da lavoro nella quale mi imbattevo era sufficientemente convincente.
Così, ho smesso di cercare.
Mi son detta che sarebbe stata La Sedia a trovare me.
Più o meno lo stesso concetto che applico riferendomi all’Uomo della mia Vita.
Prima o poi.
Così è stato.
Per la sedia.
(…)
Mi ha trovato.
Boom.
Amore a prima vista.
Ho iniziato a buttar giù racconti.
Sapevo di aver bisogno di Lei, quanto lei di me.
Son certa che insieme vivremo ‘narrabili avventure’.
Come si dice a Milano:
“Oh Bej! Oh Bej!”
Che bello! Che bello!