A Cicale e biliardino, il dietro le quinte dell’ultimo film di Allen.
La cosa si è sviluppata più o meno così:
sono andata sul set di Woody determinata (volevo lui avesse A S S O L U T A M E N T E una copia del mio libro) e zoppicante (ero appena rientrata da un viaggio in Nord Europa, con un piede rotto); alla fine ho compiuto la missione ma… insomma, una volta ho Woody Allen che mi gira sotto casa e mi presento con il sandalo raso terra Positano? Dico, il sandalo è perfetto per Trastevere, non quando stai per incontrare Woody: il tacco conferisce portamento e sicurezza. Per l’occasione, avevo fasciato il piede malato con un foulard Hermes.
Almeno.
Volevo salire last minute su uno stiletto, ci ho provato anche: non riuscivo a fare un passo. Ero inchiodata a terra.
Giornata esilarante. Il fruttivendolo ancora ride.
Torniamo al film, alcuni critici lo hanno definito un’ opera tiepida. Da queste parti c’è la credenza che Woody non sbagli mai, è innegabile però, che questa volta non ci sia il capolavoro. Per me, qualche battuta divertente non manca, ed è appropriata l’ ironia legata all’idea del facile successo italiano. A voi è piaciuto?
All rights reserved Alessia Luongo Di Giacomo